“Se il denaro è la tua speranza per l’indipendenza, non ne avrai mai. La sola vera sicurezza che un uomo può avere a questo mondo è una scorta di conoscenza, esperienza e capacità.”
C’è un aspetto nella vita delle imprese, sia piccole sia familiari, che ricorre con una frequenza maggiore rispetto alle altre.
Esso attiene ad una particolare tendenza: la scarsità di liquidità in definiti e ben individuati periodi dell’anno afferenti al pagamento dell’IVA trimestrale.
C’è altresì da dire che nonostante cada in concomitanza con i contributi INPS, essa è incerta nel quantum.
Detto ciò, le problematiche alla quale sono chiamato a rispondere con ricorrente frequenza sono le seguenti:
– Come gestire questa nota “incognita” e renderla “tempestivamente” nota?
– Come gestirla finanziariamente?
– Quando utilizzarla per autofinanziarsi? e soprattutto
– Per quali spese è più opportuna utilizzarla se per pagare costi ovvero acquistare merci/materie prime?
Posto l’inesistenza di una risposta valida in assoluto per tutti i singoli casi, mi sono cimentato ed in ordine rispondo con una nota premessa: l’iva non è denaro dell’imprenditore il quale lo detiene temporaneamente per conto dello Stato ed obbligato a versarlo, a seconda dell’impresa, mensilmente o trimestralmente.
– Per la tempestiva quantificazione dell’ importo da versare ho predisposto un software, che regalo a privata richiesta, per il calcolo dell’iva che consente di misurare giorno per giorno la propria esposizione iva verso lo Stato.
– In merito alla gestione finanziaria, le soluzioni possono essere diverse:
Accantonarla indistintamente, sottraendola al ciclo finanziario della vita aziendale, ovvero
Immetterla, temporaneamente, nel ciclo produttivo.
– Escludendo per opportunità la prima ipotesi, l’iva può essere utilizzata per autofinanziarsi a tasso zero e la somma lda utilizzare, in via prudenziale , può essere quella maturata nei primi due mesi del trimestre di riferimento in modo da recuperarla temporalmente nei due mesi successivi.
– Anche quest’ultimo punto offre diverse soluzioni, anche se l’opportunità può essere determinata da vari fattori quali la rotazione di magazzino, l’opportunità commerciale e la velocità di recupero. Un approfondimento personalizzato caso per caso si impone gioco forza.
Mi preme evidenziare che il dilemma se utilizzare o meno parte dell’iva per pagare costi o comprare merce è, esso stesso, un primo segnale di difficoltà classificabile come temporanea sofferenza finanziaria. Se a questo si aggiungono, a vario titolo, sofferenze bancarie, difficoltà ad onorare i propri impegni, etc. etc. l’aggettivo temporaneo può essere sostituito, a ben donde, con conclamata.
L’imprenditore ovvero il management attento è chiamato ad individuare le ragioni che hanno generato questa situazione di crisi per porre in essere azioni di rimedio finalizzate alla loro risoluzione, i cui effetti si riverbereranno sulla liquidità a breve termine dell’azienda.
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