La Fattura elettronica

“Sembra quasi che lo scontrino non sia un dovere da parte di chi lo deve emettere, ma una forma di ostilità da parte di chi lo chiede.” Andrea Zirilli

La fattura elettronica, novità della Legge di Bilancio 2018, è una vera e propria rivoluzione per le imprese italiane e non solo.

Dal 1° gennaio 2019 sarà obbligatoria per molti ma non per tutti

  Per espressa previsione normativa sono esclusi:

  • coloro che applicano il regime forfettario (commi 54-89, art. 1, legge 190/2014)
  • coloro che applicano il regime di vantaggio (commi 1 e 2, art. 27, decreto legge 98/2011)
  • il regime speciale degli agricoltori (articolo 34, comma 6 del Dpr 633/72)
  • le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti di non residenti, comunitari ed extra comunitari

Il comma 909 dell’articolo 1 della manovra ne ha introdotto l’obbligo per le operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, nonché l’obbligo di trasmissione telematica dei dati per le per le operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.

I fini del Legislatore sono molteplici vanno dal contrasto dell’evasione IVA  e delle frodi d’imposta,  alla semplificazione del controllo fiscale grazie al semplice ed immediato  incrocio delle operazioni effettuate dai soggetti IVA e dei dati inviati in modalità telematica tramite il Sistema di Interscambio (SdI), efficientando così anche la dichiarazione dei redditi on line delle persone fisiche.

Già dal 15 giugno è possibile richiedere il QR-Code all’Agenzia delle Entrate per la fattura elettronica e registrare l’indirizzo telematico dove ricevere i documenti.

Il codice QR è la chiave per la predisposizione e l’invio della fattura elettronica tramite il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate e per richiederlo basterà accedere ai servizi telematici del fisco.

Il QR-Code potrà essere generato accedendo al portale Fatture e Corrispettivi o tramite il cassetto fiscale.

I contribuenti titolari di partita IVA, in fase di predisposizione della fattura, dovranno mostrare al fornitore il codice bidimensionale all’interno del quale sono contenuti tutti i dati del cliente, da quelli anagrafici all’indirizzo presso il quale recapitare la fattura elettronica.

Il codice dovrà quindi essere salvato in formato pdf, stampato oppure salvato sul proprio telefono cellulare e mostrato in sede di emissione della fattura elettronica.

Anche per la registrazione dell’indirizzo telematico basterà accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate Fatture e Corrispettivi, utilizzando le credenziali Spid, CNS, Entratel o Fisconline e abbinare alla propria partita IVA un indirizzo di posta PEC o un codice destinatario.

 Ma cos’è la e-fattura

Premessa l’invarianza dal contenuto da inserire nel documento affinché lo stesso possa essere definita fattura, la definizione di fattura elettronica è data dal provvedimento dell’AdE.

Ad ogni buon conto è un documento informatico, in formato strutturato, trasmesso in modalità telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e recapitato tramite lo stesso mezzo al soggetto ricevente.

Con un comunicato stampa ufficiale l’AdE il 30 aprile 2018  ha reso noto sia il contenuto della circolare numero 8/E relativa alla fattura elettronica nel settore dei carburanti, sia il provvedimento numero 89757/2018 relativo alle regole tecniche di trasmissione e ricezione delle stesse.

Le fatture elettroniche potranno essere generate con strumenti resi disponibili gratuitamente dall’Agenzia (una procedura web, una app e un software da installare su pc) o con software di mercato.

Viaggeranno in maniera sicura tramite il Sistema di Interscambio (SdI),  potranno essere trasmesse, anche tramite intermediari, via posta elettronica certificata oppure per il tramite delle procedure web e app; ovvero, previo accreditamento al SdI, potranno essere inviate tramite un “web service” o per mezzo di un sistema di trasmissione dati tra terminali remoti (FTP

I file delle fatture elettroniche trasmessi all’Agenzia delle Entrate saranno sottoposti a controlli e, in caso di mancato superamento, verrà recapitata entro il 5 giorno una ricevuta di scarto.

Al superamento dei controlli  la fattura elettronica verrà trasmessa al destinatario tramite indirizzo PEC,  o tramite la trasmissione dei dati tra terminali remoti tramite protocollo FTP.

I titolari di partita IVA potranno comunicare l’indirizzo presso cui si intende ricevere la fattura elettronica mentre, in caso contrario, i documenti verranno trasmessi sulla base delle indicazioni contenute nel campo “Codice Destinatario”.

Se la fattura elettronica è destinata a un consumatore finale, un soggetto Iva che rientra nei regimi agevolati di vantaggio o forfettario o dell’agricoltura, l’emittente potrà valorizzare solo il campo “Codice Destinatario” con un codice convenzionale e la fattura sarà recapitata al destinatario attraverso la messa a disposizione del file in un’apposita area web riservata dell’Agenzia delle Entrate.

Ci sono diversi software a pagamento che permettono di fare la fattura elettronica in maniera semplice e veloce, tuttavia  la fattura elettronica può essere compilata direttamente nell’area personale presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate tramite il servizio dedicato. A tal proposito il primo passo da fare è quello di registrarsi al portale web, selezionando la voce “Registrazione” presente nella sezione “Area riservata”.

Per la registrazione sono richiesti i seguenti dati:

  1. codice fiscale;
  2. ultima dichiarazione dei redditi;
  3. soggetto tramite il quale è stata presentata la suddetta dichiarazione;
  4. reddito complessivo.

Completata la registrazione il sistema vi fornirà le prime 4 cifre del PIN personale. Per ragioni di sicurezza le restanti 4 verranno inviate a mezzo posta entro 2 settimane, al massimo.

È disponibile anche una procedura di registrazione semplificata per i possessori della Carta Nazionale dei Servizi, i quali ricevono il PIN completo al momento della registrazione al portale. In alternativa si può accedere all’area personale anche utilizzando l’identità unica digitale SPID.

Successivamente sarà possibile accedere alla propria area personale e utilizzare tutti i servizi disponibili, tra i quali c’è anche quello dedicato alla fatturazione elettronica, dove questa si può sia inviare che ricevere.

Effettuando l’accesso alla sezione “Fatture e corrispettivi” sarà possibile generare le fatture elettroniche e scegliere tra ordinaria, semplificata o fattura PA.

I passi sono:

  • Compilare il form;
  • Controllare i datti immessi;
  • Confermare l’operazione e
  • Salvare il documento prodotto con “Salva XML” (eXtensible Markup Language), ovvero l’unico formato accettato dal sistema di interscambio, così da poterlo sottoscrivere la firma digitale.

Scaricato il file questo va sottoscritto con la firma digitale tramite un apposito software – quale ad esempio Dike o Firma Certa – dopodiché sarà pronto per essere inviato.

La fattura elettronica firmata digitalmente può essere inviata sempre tramite il servizio dedicato nell’area personale dell’Agenzia delle Entrate, scegliendo l’opzione “Trasmissione” e inserendo il file .xml.

Dopo aver cliccato su “Invia” il mittente riceverà la conferma di trasmissione – nella quale sono indicate data, ora e codice ID – e potrà monitorarla nell’area dedicata presente nell’area personale.

Ad ogni modo è anche possibile delegare un intermediario abilitato, ovvero più di uno, ai servizi collegati al complesso processo di fatturazione elettronica, quali: ricerca, consultazione, acquisizione di tutte le fatture emesse e ricevute ,“Consultazione dei dati rilevanti ai fini IVA” e generazione del QR-code.

L’AdE, con il provvedimento del 13 giugno 2018, fornisce istruzioni, regole e modalità per i titolari di partita IVA che intendono delegare l’uso dei servizi ai professionisti. Lo si potrà fare  utilizzando i servizi Entratel o Fisconline oppure  consegnando l’apposito modulo cartaceo presso gli uffici delle Entrate e chiarisce che sarà possibile delegare anche più intermediari abilitati . (art. 3, comma 3 del DPR 322/1998) all’uso dei servizi di “Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici”.

Il provvedimento introduce  due nuovi obblighi, un mini spesometro mensile e l’obbligo di comunicazione delle operazioni con l’estero (in pratica torna anche l’Intra acquisti, che resuscita per la seconda volta)

Per le sole fatture emesse – afferma il paragrafo 9.4 del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018 – le comunicazioni IVA delle operazioni con l’estero possono essere eseguite trasmettendo al sistema dell’Agenzia delle entrate l’intera fattura emessa, in un file nel formato stabilito dal provvedimento medesimo e compilando solo il campo “Codice Destinatario” con un codice convenzionale indicato nelle specifiche tecniche allegate al provvedimento.

Per le fatture passive il citato provvedimento dell’AdE  disciplina la ricezione della fattura che avverrà tramite un’apposita area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate, in aggiunta alla ricezione della copia di cortesia priva di qualsiasi valore legale.
3 passi importanti:

  • registrare all’AdE il proprio indirizzo pec;
  • chiedere, sempre all’AdE, il codice QR; e
  • autorizzare la conservazione in cloud sul sito dell’AdE delle fatture, sia passive che attive.

#WalterTroisi

Fonte: sito AdE, sito Money

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