Il blog di Walter Troisi

Fiscalità degli artisti di strada

L’Arte di Strada, in qualsiasi sua forma, utilizza spazi pubblici o aperti al pubblico si caratterizza per la sua indipendenza, estemporaneità, assenza di ogni forma di contrattualizzazione e/o
retribuzione e che accetti come unica eventuale forma di contributo quello spontaneo e liberale del pubblico.

Per Spettacolo di Strada si intendono tutte le forme performative organizzate che si svolgono nel contesto degli spazi aperti pubblici in cui sussista, tra artista ed ente organizzatore, un accordo definito che obblighi entrambe le parti a precisi adempimenti contrattuali

NORME DI COMPORTAMENTO
L’artista che sceglie di esercitare la propria arte “a cappello” si esibisce in maniera indipendente, senza legami contrattuali, non riceve retribuzione prestabilita da enti o organizzazioni pubbliche o private; lo fa
all’aperto, sulla strada, sulle piazze e in luoghi pubblici e/o aperti al pubblico dove consentito e accetta
unicamente come apprezzamento gli applausi e/o le critiche o le eventuali offerte che il pubblico vorrà
riconoscere per la sua arte, senza sollecitarle, ma esclusivamente con l’esibizione del “cappello” o con il
cosiddetto “giro di cappello” al termine dell’esibizione.

Patrimonio familiare

Pur in presenza di validi successori, l’imprenditore di prima generazione rimanda il momento del passaggio generazionale.

Le motivazioni sono ascrivibili sia alla difficloltà ovvero alla inefficiente capacità di indiciduare puntualmente l’erede adatto, ricompensando adeguatamente gli altri successori, sia al rifiuto dell’idea che l’azienda non sia più sotto il proprio controllo.

In questa fase, la convivenza tra vecchia e nuova generazione si manifdesta nella sua complessità interessando contemporaneamente le relazioni aziendali e familiari.

Crisi d’impresa, rimedi

Lo scopo dell’impresa è accrescere il valore del capitale economico.

Le situazioni di staticità o diminuzione del valore si classificano come segnali di potenziali squilibri.

La crisi rappresenta un momento successivo al declino e si traduce in gravi carenze sul piano dei flussi finanziari sottoforma di crisi di liquidità, difficoltà nell’accesso al credito e perdita di fiducia degli stakeholders aziendali.

Nei casi più gravi la crisi sfocia nell’insolvenza, ovvero nell’incapacità di soddisfare regolarmente le obbligazioni, e nel dissesto che rappresenta una condizione permanente di squilibrio patrimoniale irrimediabile senza l’assenso dei finanziatori a nunciare alla riscossione immediata dei crediti loro spettanti.

Un andamento negativo del valore può quindi derivare sia dall’incapacità di realizzare iflussi di reddito o di cassa attesi sia dall’aggravamento del livello di rischio delle strategie aziendali.

Autoriciclaggio

Il principio di diritto affermato dalla Cassazione con sentenza n. 17235/2018 segna il discrimine tra il reato di autoriciclaggio e di riciclaggio.
Il primo: si consuma solo nel caso in cui la condotta del soggetto agente riammette in circolazione il denaro proveniente da attività illecita.
Risponde al reato di riciclaggio colui che non ha concorso nel reato presupposto, ma ha ripulito i soldi di provenienza illecita nell’interesse di chi ha compiuto il delitto.

Si differenzia dal riciclaggio
a mentre il reato di riciclaggio

L’autoriciclaggio è il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, compiuto dalla stessa persona che ha ottenuto tale denaro in maniera illecita.