Matrimonio, regalo in denaro in busta. Si può fare?

“I matrimoni senza amore sono spaventosi. Tuttavia, c’è qualcosa di peggio di un matrimonio senza amore: un matrimonio in cui esiste l’amore, ma da una parte sola, ed esiste la fiducia, ma da una parte sola. Un matrimonio in cui uno dei due cuori è destinato a essere infranto.”  Oscar Wilde

Lo spunto per scrivere questo articolo si rinnova ogni qual volta venga pubblicata una falsa notizia nella quale viene paventata una nuova ed al tempo stesso inesistente fattispecie di reato.

Fermo restante l’usanza e l’utilità di regalare denaro agli sposi, in questo senso segnalo la divertente ”equazione” del docente di napoletanità Amedeo Colella in grado di aiutare gli invitati a ben quantificare l’entità del regalo in busta: http://www.napolitoday.it/blog/lezioni-di-napoletanita/busta-matrimonio-formula-soldi.html

Fatta questa premessa è bene ora ricondurre il discorso nel suo naturale ambito: i regali in denaro al matrimonio soggiaciono alle regole della donazione di modico valore ed a quelle sulla limitazione all’uso del contante.

La donazione di modico valore
Le regole e la forme della donazione di modico valore sono completamente diverse da quelle previste per la donazione (Art. 1875 c.c.), al quale si rimanda per specifici approfondimenti .
L’articolo 783 c.c. dispone quanto segue “La donazione di modico valore, che ha per oggetto beni mobili, è valida anche se manca l’atto pubblico [782 c.c.], purché vi sia stata la tradizione [781 c.c.].

Il modico valore si determina in base ad un parametro oggettivo (il valore economico del bene) e ad uno soggettivo (la consistenza del patrimonio del donante).
Per tradizione si intende la consegna della cosa nelle mani del donatario. Risulta in tal modo certa ed inequivocabile la volontà del donante.

La limitazione all’uso del contante.
Con l’approvazione della Legge di Stabilità 2016 è stata rialzata l’asticella del limite della circolazione del denaro contante, fissata a 3.000 €. Con il Decreto Fiscale del 2020, a partire dal 1° Luglio 2020 esso sarà di 2.000 €. Oltre tale importo bisognerà ricorrere a modalità di trasferimento “tracciabili”, quali ad esempio assegni, bonifici bancari o postali ovvero carte di credito e di debito.

Chiariti i dubbi, ove mai fossero stati mai presenti, circa l’inesistenza di limiti ovvero della creazione di una nuova fattispecie di reato del denaro regalato  in busta, non rimane che dipanare sia l’eventuale questione del versamento sul proprio conto corrente delle somme ricevute che il probabile accertamento che l’AdE farebbe scattare in virtù di un aumento “fuori statistica” delle spese sostenute nel corso dell’anno.

Versamento sul proprio conto corrente
La formula migliore, sebbene si scontri con la tradizione, rimane la tracciabilità del regalo: assegni con un ulteriore accortezza da adottare o, meglio ancora, bonifici bancari con la causale “Matrimonio di Tizia e Caio”.
In merito agli assegni ed al contante sarà opportuno, come d’altronde già accade per varie ed altre ragioni, creare un elenco dedicato dove annotare sia il nominativo che il regalo ricevuto.
L’ovvio fine fiscale è dissipare la convinzione dell’ufficio che il denaro ricevuto non sia frutto di prestazioni lavorative non dichiarate.

Accertamento sulle spese sostenute
L’istituto utilizzato dall’Agenzia per effettuare tali controlli è il Nuovo redditometro, strumento di accertamento sintetico che consente di determinare il reddito presunto del contribuente, in base alle spese da questi effettuate nell’anno di imposta soggetta a controllo.
Consiste nell’incrociare i dati sensibili del contribuente per individuare contribuenti a “rischio evasione”.
In funzione al possesso di determinati beni/consumi-indice, l’Amministrazione è in grado di verificare (presuntivamente) il reddito delle persone fisiche.
Gli Elementi di Capacità Contributiva confluiscono in un’unica Banca dati dell’Ufficio chiamata Serpico ed è alimentata: dalle Banche Dati del Sistema Informativo dell’Anagrafe Tributaria; Banche Dati di tutte le altre Agenzie fiscali, Agenzia del Territorio, Enti ed autorità pubbliche; infine Banche Dati della Guardia di Finanza esclusivamente per elementi specifici non acquisibili in maniera massiva.
L’accertamento del fisco scatta soltanto in presenza di uno scostamento del 20%, su base annuale non più biennale, tra il Reddito accertabile ed il Reddito dichiarato.

Come difendersi?
Servono solo ed esclusivamente prove documentali.
Se il proprio nominativo dovesse rientrare nell’elenco dei contribuenti da sottoporre a controllo, nulla di preoccupante. A parte il fastidio di sostenere il contraddittorio ed il timore di non vedere riconosciute le proprie ragioni.
Ad ogni buon conto e con le giuste accortezze, dimostrare che il proprio matrimonio sia stato finanziato , in tutto o n parte, con i regali ricevuti in danaro, anche dai propri genitori; ricevuto in regalo il viaggio di nozze grazie alla lista le cui quote sono state acquistate a mezzo bonifico bancario con causale dedicata, ecc. non dovrebbe risultare eccessivamente complesso.

#WalterTroisi

Fonte: Legge uguale per tutti – Tasse e fisco – Guida fisco

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